Il Mondo Osserva Harris vs. Trump 

Il Mondo Osserva Harris vs. Trump 

Il mondo osserva Harris vs. Trump, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, il mondo volge lo sguardo alla corsa tra Kamala Harris e Donald Trump. Un possibile ritorno di Trump alla Casa Bianca suscita aspettative e preoccupazioni in numerose nazioni, e i sostegni internazionali si diversificano in base agli interessi politici, economici e di sicurezza. Da Viktor Orbán in Ungheria fino al primo ministro indiano Narendra Modi, il sostegno a uno o all’altro candidato riflette importanti strategie geopolitiche ed economiche.

Trump, il Preferito dai Leader “Forti” e Conservatori

Tra i leader internazionali che preferiscono il ritorno di Trump, Viktor Orbán, in Ungheria, è il più esplicito. Dichiarato sostenitore del candidato repubblicano, Orbán vede in Trump il “presidente della pace”, alludendo al fatto che quest’ultimo potrebbe cessare il sostegno militare all’Ucraina, favorendo il presidente russo Vladimir Putin. Questa prospettiva interessa profondamente Mosca, che spera che un’amministrazione Trump sospenda l’appoggio a Kiev, costringendo l’Ucraina a negoziare una pace favorevole alla Russia.

Questa posizione pro-Trump si estende anche ad altri paesi, tra cui l’India di Modi e l’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman. Questi leader condividono la preferenza per una politica estera statunitense meno interventista, e Trump, con il suo discorso anti-globalista, rappresenta bene queste posizioni.

Harris e il Blocco Alleato Occidentale

Al contrario, numerosi paesi dell’Unione Europea, inclusi Germania, Francia e i paesi nordici, così come Canada, Giappone, Corea del Sud e Australia, preferiscono una possibile amministrazione Harris. Questi governi vedono nella candidata democratica una continuità delle politiche di Biden, con un focus sulle alleanze stabili e sulla cooperazione economica. Con lei, sperano di evitare tensioni superflue e mantenere una prevedibilità che facilita decisioni comuni, soprattutto riguardo alla Cina e alle sfide climatiche.

Inoltre, la strategia di Harris di collaborare con gli alleati per affrontare le sfide globali la rende una candidata attraente per questi paesi. Tuttavia, non tutti i paesi europei seguono questa linea: la Polonia e i paesi baltici preferiscono Harris, soprattutto per la ferma posizione dei democratici a sostegno dell’Ucraina contro la Russia.

L’Italia e il Dubbio: Meloni tra Harris e Trump

La situazione italiana è più complessa. Da quando è al governo, Giorgia Meloni ha mantenuto una linea saldamente allineata con l’Unione Europea e la NATO, rafforzando i rapporti con l’amministrazione Biden. Tuttavia, segnali recenti mostrano un possibile avvicinamento a Trump. Accogliendo recentemente Elon Musk, forte sostenitore di Trump, Meloni ha inviato un messaggio sottile di apertura al repubblicano, senza tuttavia esporsi pubblicamente.

Sebbene il sostegno a Trump sia palese in figure come Matteo Salvini, vice di Meloni, la premier italiana è consapevole che un eventuale ritorno di Trump potrebbe creare tensioni con gli altri membri dell’Unione Europea. Nel caso di una vittoria repubblicana, Meloni potrebbe cercare di posizionarsi come mediatrice tra Trump e gli altri leader europei. Se questa strategia si rivelerebbe efficace, resta da vedere.

Una Battaglia Seguita in Tutto il Mondo

Con l’intensificarsi della sfida, le elezioni negli Stati Uniti si configurano non solo come un evento nazionale, ma come un palcoscenico globale, con leader di tutto il mondo che osservano con attenzione e sostengono il candidato che più si allinea ai loro interessi.

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