Papa Francesco Riduce gli Stipendi dei Cardinali 

Papa Francesco Riduce gli Stipendi dei Cardinali

Papa Francesco riduce gli stipendi dei Cardinali,  Il Vaticano affronta un crescente deficit finanziario, e Papa Francesco ha preso misure drastiche per affrontare la situazione, chiedendo ai cardinali di accettare una riduzione dello stipendio. Nel tentativo di controllare il crescente disavanzo della Santa Sede e raggiungere l’obiettivo di eliminare il deficit operativo, il pontefice ha ordinato ai cardinali della Curia Romana, responsabili dei principali dicasteri, di accettare una riduzione del 10% delle loro retribuzioni.

Questa misura riguarda circa una trentina di cardinali che occupano posizioni di vertice nella Curia, anche se il numero totale di cardinali nella Chiesa è di 233. In una lettera inviata agli interessati, il Prefetto dell’Economia, Monsignor Maximino Caballero Ledo, uno dei principali collaboratori di Papa Francesco, ha annunciato la sospensione di due benefici specifici: la “Gratifica di Segreteria” e l'”Indennità di Funzione”, che in precedenza facevano parte degli stipendi mensili dei cardinali.

Riduzione Simbolica, ma Importante

A partire da novembre 2024, i cardinali vedranno ridotte le loro retribuzioni di qualche centinaio di euro, specificamente tra i 200 e i 300 euro al mese. I tagli colpiranno direttamente le due categorie salariali menzionate – gratifica di segreteria e indennità di funzione. Tuttavia, anche con questa riduzione, i cardinali manterranno uno stipendio considerevole, superiore ai 5 mila euro al mese, oltre ai benefici che ricevono come parte delle loro funzioni in Vaticano.

Sebbene la misura rappresenti un sacrificio modesto per i cardinali rispetto allo stipendio complessivo, essa riflette l’impegno di Papa Francesco a ridurre i costi e affrontare l’aumento del disavanzo. Questi stipendi fanno parte del budget di 10 milioni di euro gestito dall’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica), che si occupa di pagare gli stipendi di oltre 4 mila dipendenti del Vaticano, tra cui vescovi, preti, diaconi, laici e religiosi.

La Crescita del Disavanzo in Vaticano

Papa Francesco si sta concentrando sulla riduzione dei costi della Santa Sede, principalmente a causa del crescente disavanzo registrato negli ultimi anni. Nel 2023, il deficit ha superato gli 83 milioni di euro, confermando una tendenza in aumento anno dopo anno. Bergoglio è determinato a eliminare questo deficit progressivamente e, per questo, ha introdotto una serie di misure di austerità.

Oltre alla recente riduzione degli stipendi, il Papa aveva già implementato tagli nel 2023, quando sospese gli affitti gratuiti degli immobili di cui beneficiavano cardinali e alti dirigenti del Vaticano. Questo sforzo continuo di revisione delle spese riflette la visione di Francesco di una Chiesa più trasparente e finanziariamente responsabile, in sintonia con i cambiamenti dello scenario globale.

Una Storia di Tagli agli Stipendi

Questa non è la prima volta che Papa Francesco riduce gli stipendi dei cardinali. Nel 2021, durante la pandemia di COVID-19, aveva già attuato una riduzione del 10% degli stipendi dei cardinali, dell’8% delle retribuzioni dei capi dicastero e segretari, e del 3% degli stipendi dei religiosi. All’epoca, i laici che lavorano in Vaticano non furono coinvolti nei tagli, ma la spending review è tutt’altro che conclusa.

Questa sequenza di misure riflette la filosofia di Papa Francesco nel gestire le finanze della Chiesa. Egli crede che, per affrontare le sfide economiche e le crisi che colpiscono il Vaticano, tutti debbano essere disposti a fare sacrifici, compresi i membri più alti della gerarchia ecclesiastica.

Conclusione: Un Atto di Responsabilità

La decisione di ridurre gli stipendi dei cardinali dimostra l’impegno di Papa Francesco verso una gestione fiscale responsabile. Chiedendo ai cardinali di accettare tagli alle loro retribuzioni, Francesco invia un messaggio chiaro: la crisi finanziaria del Vaticano non sarà risolta senza la collaborazione di tutti. La Santa Sede, che si trova ad affrontare sfide finanziarie significative, è in un momento di adeguamento e ristrutturazione, e le azioni del Papa riflettono la necessità urgente di controllare le spese e garantire la sostenibilità economica della Chiesa a lungo termine.

Mentre il Vaticano continua a navigare in queste acque economiche incerte, la determinazione di Francesco nell’affrontare queste sfide con fermezza e trasparenza dimostra la sua visione di una Chiesa più semplice, impegnata nella giustizia economica e nella responsabilità.

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